Libri

Libri…

A volte sono lo specchio della realtà che impari a conoscere meglio, altre diventano il rifugio da una realtà troppo stretta da vivere.

Passo spesso da un libro serio ad uno più soft, per darmi il tempo di metabolizzare ciò che mi è stato presentato e per tornare a respirare, ma anche i libri leggeri possono portare con sé qualche trascico della mia esistenza.

Respirare: come si fa, quando il personaggio principale soffre di attacchi di panico, che conosci fin troppo bene? Diventa quasi impossibile. E quando invece sei in disaccordo con molte delle sue scelte? Forse il problema principale è che quelle scelte che si leggono e con cui si è tanto in disaccordo rispecchaino il tuo modo di fare.

Quante volte ci si pone di fronte ad un personaggio in maniera razionale e distaccata, cosa che non facciamo con la nostra vita! Sai che quello che sta facendo la protagonista è sbagliato, sai che lei è la protagonista e che si sta abbattendo per un non nulla, che si sta facendo delle paranoie inutili, che sta facendo delle scelte che non capisci, ma ad un tratto è chiaro: ti accanisci tanto contro di lei, sbuffi e le gridi contro “Ma sei idiota?” perché è più semplice farlo rivolta ad un libro, a qualcuno che nella realtà non esiste, ma che in fondo conosci molto bene. Sei tu per certi versi e tu, come lei, nelle stesse situazioni sbaglieresti, non guardando tutto l’insieme in maniera distaccata e neutrale, ma da dentro, dove è impossibile essere razionali. Così ti affidi a persone che non conosci del tutto, che ti farebbero del male alla prima occasione pur di salvaguardarsi, scambi alcuni sguardi per sguardi di affetto, o al contrario le preoccupazioni e le parole di altri le fraintendi, ferita in un orgoglio che nemmeno tu conosci.

Ti trascini tra la realtà e la fantasia, con mille domande in testa a cui non sai rispondere. Allora ti dici “Magari riuscissi a vedermi come mi vede lui!”

Magari riuscissi a vedermi realmente e non attraverso una corazza di paura che mi blocca l’esistenza…

Una sassolina

Domande&Risposte… a me stessa

E se da piccola ti avessero chiesto cosa avresti voluto fare da grande cosa avresti risposto?
– Probabilmente l’archeologa, mi ero affezionata alle fantastiche avventure di Indiana Jones! Poi, crescendo le cose cambiano…

Quando? In che senso?
– Credo che a 15 anni abbia iniziato a sperare di poter diventare la protagonista di un manga e forse, nemmeno molto in fondo, credo di volerlo ancora, a distanza di altri 15 anni. Forse, in un certo senso, lo sono diventata. Mi piace pensare che ognuno di noi sia il protagonista della propria storia. All’epoca credevo di non esserlo, forse è per questo che speravo di diventarlo. Poi che sia un manga o la semplice storia di una ragazza che diventa donna, beh questo non ha molta importanza. In fondo dipende dai propri punti di vista e a me a volte piace pensare di essere dentro una storia dai colori pastello.

Una sassolina